“Ho una profonda invidia per il modo di esprimersi, di vivere, di rischiare di Myriam come scrittrice, così come donna.
Una donna coraggiosa,
Una madre che ha lasciato ai suoi figli non solo il cuore, ma anche la “mente”.
Non soltanto il suo amore materno, ma il suo patrimonio di idee, di esperienze esistenziali vissute a tutto tondo; una vita di donna tanto avida di sapere, quanto fortemente sessuata.
E se suo figlio Franz ci ha voluti qui questa sera non è per vanità, ma perché si sentiva responsabile di quel patrimonio testuale che sua madre aveva accumulato in vita. Un patrimonio da comunicare agli altri, senza censure, falsi pudori, senza tutte quelle censure che Myriam ha suscitato mentre era in vita. A mio parere è molto bello che oggi un giovane uomo consegni e voglia rendere pubblica la parola di sua madre. Una parola (e una persona) vissuta come minaccia all’ordine prestabilito (maschilista) – Questo è il coraggio che Miryam ha avuto, portando alla ribalta la scrittura femminile, presentandosi come donna-scrittrice, non solo l’una o solo l’altra: in Myriam vita e scrittura combaciano”.
A proposito di una domanda posta dal pubblico in sala, sulla ricchezza e la completezza del mondo femminile di Myriam, la Cambria risponde:
“Un mondo molto contemporaneo. Personalmente sono colpita da come ci ha dato le ultime immagini della morte dal volto umano, perché nelle ultime generazioni c’era stata, al contrario, una generale rimozione del tema della morte.
La morte rivista nei suoi ricordi da bambina in paese. Non c’è rimozione in Myriam: come mi hanno riferito i suoi figli, Myriam è stata cosciente sino all’ultimo di fronte alla morte. Non ha voluto essere addormentata, voleva rimanere lucida e restare nella sua casa. Penso che anche per questo suo rapporto con la morte dobbiamo esserle riconoscenti, un rapporto che le veniva proprio da bambina, il che è molto strano, difficilmente un bambino pensa alla morte. “
“Myriam è un esemplare delle donne di oggi, con la sua storia alle spalle, come un albero con le radici ben piantate per terra e i rami verso il cielo.
Come l’albero è scosso dai temporali, dai fulmini, così sono i personaggi femminili di Myriam, sicuramente trasgressivi, ma non per moda o per gusto”.
“Come scrittrice italiana, penso sia stata la prima a parlare di un amore lesbico, ma anche dell’amore di una donna per un uomo più giovane. Tutto questo Myriam lo faceva con assoluta spontaneità”.
Adele Cambria da “Il pianeta Myriam” Sala Goethe Verona 18/05/1998